Arte e Monumenti dell'Isola di Ponza
Il comune di Ponza deve la propria conformazione architettonica al progetto urbanistico messo a punto dai borboni, colonnizzatori dell'isola nella seconda metà del Settecento. Strutturata tutt'intorno al Porto, fonte di vita economica, la città deve le sue origini alla dominazione romana, ma le sue forme attuali sono il risultato dei lavori di ristrutturazione eseguiti tra il 1774 ed il 1779.
Tanti sono i luoghi da vedere e visitare, tra cui spiccano degli edifici sacri di straordinaria bellezza:
- CHIESA DEI SANTI SILVERIO E DOMITILLA costruita tra il 1775 ed il 1178 per volore dell'allora governatore Ferdinando IV di Borbone, su progetto del Maggiore del Genio Antonio Winspeare. L'edificio religioso realizzato con l'impiego di pietre tufacea da un'antica cava di epoca borbonica, svetta maestoso grazie alla cupola centrale internamente affrescata dal pittore P. Mancini con le immagini della vita dei Santi. Da ammirare un mosaico incastonato sull'altare maggiore, ed una tela raffigurante la Santissima Trinità custodita lungo una parete all'ingresso dell'edificio. Affianca la chiesa un convento a pianta longitudinalele pareti e la cupola, invece, furono affrescate dal pittore Pasquale Mancini;
- CHIESA DELLA MADONNA ASSUNTA ubicata in località Le Forna, edificata nel 1772 ad opera di coloni provenienti da Torre del Greco. L'edificio religioso presenta al suo interno tre navate dove sono custodite antiche opere d'arte, tra cui ricordiamo l'organo settecentesco, e una tela raffigurante la Madonna dell'Assunta, il cui ritrovamento è avvolto nel mistero; si racconta, infatti, che la stessa venne riportata alla luce sullo scoglio della Tartaruga, presso la la Baia di Cala Cantina;
- CHIESA DI SAN GIUSEPPE realizzata nel 1828 e consacrata nel 1895. L'interno si sviluppa su un impianto ad una sola navata, mentre il sagrato assume l'aspetto della prua di una nave che si protende verso la pianura di S. Maria da cui si gode una vista mozzafiato sul mare.
- CHIESA DELLA MADONNA DELLA CIVITA realizzata nel 1954 lungo le pendici di una collina.
- Domina la Rada di Ponza la TORRE DEI BORBONI edificata tra il 1556 ed il 1734 sui ruderi di un'antica costruzione d’epoca romana. Durante questo lungo arco di tempo, l'edificio fortificato venne riedificato per volere di Papa Sisto IV, con lo scopo di mettere in piedi una struttura che difendesse l'isola dagli attacchi dei pirati, nonchè ampliato e ulteriormente rafforzato per volere della dinastia borbonica; a questo periodo risale la costruzione del quarto piano e la realizzazione di una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana con imboccatura centrale situata a 4 metri sotto il livello della strada provinciale. La cisterna realizzata in opus reticolarum, è stata riportata alla luce nel 1926 in occasione di un'attività esplorativa ad opera dell'archeologo Amedeo Maturi nella Grotta del Serpente, al cui interno sono stati rinvenuti altresì i resti di una villa di epoca imperiale.
Dopo un periodo di abbandono, iniziato dopo l'Unità d'Italia, la Torre venne ristrutturata ed impiegata per accogliere gli uffici del Comune di Ponza, ma ben presto nuovamente lasciata al suo triste destino per cambio sede municipale. L'intervento di una famiglia risollevò le sorti dell'edificio fortificato che dal 1950 ad oggi è destinato a scopi turistico-culturali.
- Al periodo borbonico risale altresì la realizzazione del FORTINO DI FRONTONE denominato anche Fortino Bentinck, dal nome del Comandante della spedizione anglo-siciliana, Lord William Bentinck. La fortezza venne costruita al fine di difendere il Porto di Ponza e conseguentemente la cittadinanza dagli attacchi provenienti dal mare, e per tale motivo dotata di tre cannoni e di un fornello per arroventare le palle.
Nonostante le munizioni, nel 1813 gli Inglesi, con le fregate La Furiosa ed il Cavallo Marino, raggiunsero il porto ed occuparono Ponza.
- Da non perdere la visita al MONUMENTO DEI CADUTI eretto in Piazza Pisacane nel 1920 in memoria dei militari ponzesi caduti nella Prima Guerra Mondiale e dei civili scomparsi nel naufragio del 1918. L'opera marmorea si compone di un basamento decorato da tre bassorilievi raffiguranti episodi della Prima Guerra Mondiale, sovrastato da un cippo alto circa 3 metri, sul quale svetta una fiamma bianca in marmo.
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